Anche se, seduti comodi davanti ai nostri computer, non potremo mai capire ciò che le persone colpite dal terremoto in Abruzzo possono aver provato durante quegli istanti drammatici, questo video, a nostro parere, sintetizza alcuni aspetti importanti da prendere in considerazione, se si desidera provare ad immedesimarsi nella circostanza.
Infatti, solitamente, sull’argomento “terremoto” si preferisce compiere ricerche di tipo statistico, territoriale e scientifico, mentre si tralascia l’aspetto emotivo. Dalla visione di questo contributo non bisogna aspettarsi informazioni tecniche, bensì una panoramica generale dal punto di vista non solo di chi studia il fenomeno, ma anche delle vittime stesse.
Il filo conduttore è l’immagine di un sismogramma, che riproduce il movimento della terra, dai momenti appena precedenti alla scossa fino al culmine dell’intensità del sisma. Contemporaneamente scorrono alcune immagini di vita quotidiana, in particolare un momento di festa o riposo durante la notte del 6 aprile. Vengono messe perciò in evidenza la serenità e l’allegria di persone totalmente inconsapevoli di ciò che di lì a poco sarebbe successo.
La drammaticità degli istanti successivi viene sottolineata dalla colonna sonora, la canzone Post Blue dei Placebo, che accompagna le linee “impazzite” del sismogramma che registra la scossa. Le immagini che seguono sono tristemente note: le macerie, il lavoro dei vigili del fuoco, i funerali.
L’efficacia comunicativa del video consiste dunque nel toccare la sensibilità di coloro che lo guardano utilizzando diversi linguaggi, sia musicale sia visivo. In questo caso la parola scritta non è necessaria: per non rischiare di banalizzare il dolore, a volte, basta lasciar parlare le immagini.