mercoledì 6 aprile 2011

Aquila:in strada per ricordare il terremoto

Esattamente un anno fa, il 6 aprile 2009, un terremoto devastante ha colpito l’Aquila, e ha portato via, insieme alle case, ai muri, agli affetti, il futuro.
E oggi, il 6 aprile 2010, a un anno di distanza la situazione non è migliorata. E’ vero, circa 23.000 persone risiedono negli alloggi, fatti costruire per gli sfollati, ma più di 37.000 sono le persone ancora assistite.
Mentre in Giappone, dopo sei giorni, è stata ricostruita un’autostrada, il centro storico dell’Aquila è pieno di rovine e macerie. Colpa, per alcuni, del governo, che non ha saputo gestire la situazione nel migliore dei modi. La fede delle persone, la loro speranza sono ancora vive e forti, e questa notte, esattamente allo stesso orario in cui il terremoto ha colpito gli aquilani, alle 3:32, si sono riunite in una fiaccolata in 20.000, per ricordare quel evento terribile, che ha portato alla morte di 309 cittadini.
Attraversando quel che resta della città, il corteo, aperto dalle  bandiere dell'Aquila e del Giappone,  nazione che ha dato un notevole contributo di solidarietà, si è spostato dalla Fontana Luminosa,fino alla casa dello studente, per arrivare nel centro della città.
Tra i manifestanti era presente il capo della protezione civile, Franco Gabrielli.
Oggi è atteso l’intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del sottosegretario alla presidenza, Gianni Letta, che parteciperanno, alle 12, alla messa solenne di suffragio, che sarà celebrata dall’arcivescovo Giuseppe Molinari nella Basilica di Collemaggio.
Molte sono le associazioni venute per discutere di sicurezza e legalità nella ricostruzione. Ad un anno di distanza, gli aquilani sperano in un intervento definitivo, che possa portare alla ricostruzione della loro città, delle loro case, delle loro vite.

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