Anche lo sport non riuscì a rimanere indifferente. Troppo grande la tragedia, troppo grande per farsela scivolare via così, come se nulla fosse successo.
Fermarsi a riflettere fu inevitabile; ogni atleta si sentì in dovere di capire, cercando di comprendere ciò che era successo: dal calcio, al ciclismo, passando per la Formula 1 fino al rugby, tutti misero in atto azioni concrete di solidarietà. Iniziative ed eventi benefici per raccogliere fondi economici per la ricostruzione, azioni di volontariato sul territorio, misure concrete insomma, non belle, ma vacue parole.
Questa catena di solidarietà è stata innescata dall’intervento immediato dei giocatori dell’Aquila Rugby, che hanno aiutato i soccorritori nelle primissime operazioni di soccorso e ricerca dei dispersi, tra cui il loro amico e compagno Lorenzo Sebastiani.
Da qui le iniziative si sono moltiplicate, coinvolgendo rapidamente tutto il resto del mondo sportivo italiano.
Per il calcio ricordiamo il cordoglio della AS Roma, la disponibilità degli Inter Club ad aiutare sul posto i tifosi interisti coinvolti, e per finire il sostegno economico, dato dal Milan Golf Tour, che ha devoluto parte del ricavato alle popolazioni colpite.
Jarno Trulli, ex pilota di Formula 1, abruzzese di nascita, appena rientrato dalla Malesia, dove aveva disputato un Gran Premio, dichiarò di essere vicino ai suoi conterranei e profondamente scosso dalla catastrofe e si attivò subito per la fondazione dell’associazione “ Abruzzo nel cuore”, con la quale ha continuato a dare il suo contributo per la ricostruzione.
Anche il giro d’Italia, nel 2010, ha reso omaggio alle zone colpite, facendo terminare una tappa all’Aquila.
A prescindere da ciò che si è riuscito a realizzare, queste sono state tutte iniziative importanti, perché hanno evidenziato una sensibilità e una presa di coscienza non così scontate e che sono andate oltre le semplici dichiarazione di facciata.
0 commenti:
Posta un commento